Diario Viola Fiorentina

Un pari senza emozioni

(Nella foto il settore ospiti con la tifoseria viola, di Paolo Giuliani)

Nella sesta giornata di campionato, la Fiorentina di scena allo stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena, affronta il sorprendente Empoli, squadra ancora imbattuta nel campionato in corso.

Data la vicinanza tra il capoluogo e la cittadina di provincia, la sfida è considerata come il derby toscano, anche se accesa la rivalità tra le due tifoserie.

Lo zoccolo duro del tifo, la Curva Fiesole, come già avvenuto nel 1986 e 1998, sui canali social invita tutta la tifoseria a raggiungere lo stadio in motorino.

Il consenso è totale, la tifoseria risponde presente, con la superstrada che divide i due comuni, colorata di viola con centinaia di scooter rumorosi, un’onda di migliaia di supporter, che offrono uno speciale spettacolo già prima della gara.

I numeri dei sostenitori sono eloquenti, esaurito in poche ore il settore ospiti e la tribuna laterale sud con circa 3800 tagliandi a disposizione, ai quali la società azzurra aggiunge, data l’elevata richiesta, la parte della Curva Nord-ovest, splendido il colpo d’occhio della marea viola.

I dati ufficiali indicano 13.053 spettatori, suddivisi in 7.015 abbonati e 6.038 tagliandi venduti. L’entusiasmo della tifoseria che dimostra il massimo sostegno verso i ragazzi di mister Palladino.

Presente anche il presidente Rocco Commisso e la consorte Katherine, il direttore generale Alessandro Ferrari.

Il tecnico viola riparte con il modulo del 4-2-3-1, De Gea tra i pali, Dodo, Comuzzo, Ranieri, Gosens, Bove, Cataldi, Colpani, Gudmundsson, Kouame (cap.), Kean. La Fiorentina per la prima volta in questa stagione, con la terza maglia rossa.

Gli undici titolari, di Paolo Giuliani

Pochi minuti dal fischio d’inizio dell’arbitro della gara Aureliano, le due squadre guadagnano un corner da una parte all’altra, prima gli azzurri di casa poi i viola, le rispettive difese chiudono gli spazi.

L’occasione da rete è con Bove che davanti il portiere Vasquez spreca e manda il pallone al lato della porta. Le azioni  offensive sono poche e mai pericolose, Kean lotta su ogni pallone, circondato da avversari, molti applausi per l’attaccante che mette grinta e volontà.

Alla mezz’ora ancora determinante Kean che difende un pallone per Dodo, il brasiliano dalla destra crossa nel mezzo con Colpani che di testa non trova lo specchio della porta.

Il brasiliano Dodo, di Paolo Giuliani

Si va all’intervallo a reti inviolate, diversi errori di impostazione, poca concretezza in fase offensiva.

Nella ripresa la prima azione dei padroni di casa, in contropiede Esposito salta Ranieri e arriva nell’area viola, il pallone esce alla destra della porta difesa da De Gea.

Più concentrato l’Empoli che con un tiro di Pezzella impegna il portiere gigliato.

I viola rispondono con una bella azione tra Dodo, Gudmundsson e Kouame, ancora Dodo manda alto sulla rete della porta, al 57esimo tiro al volo di Gosens alto sulla traversa.

Gudmundsson si appresta a battere una punizione, tra Cataldi a destra e Colpani a sinistra, di Paolo Giuliani

Da un pallone perso da Colpani, ancora lontano il giocatore visto a Monza, pericolo per i viola con Anjorin che davanti la porta sbaglia e manda alto.

La Fiorentina spenta e senza idee non trova spazi, ma soprattutto la cattiveria agonistica e il guizzo vincente.

Un’atra azione sporadica con Kean che guadagna un corner, un lottatore che non si risparmia e che, sotto il settore ospiti incita il pubblico ad aumentare il tifo.

Al 70esimo mister Palladino effettua un triplo cambio escono Gudmundsson per Beltran, Colpani per Ikonè, Cataldi per Adli.

Poche azioni ma senza sussulti risolutivi, Beltran entrato bene in gara, da corner un colpo di testa di poco fuori.

All’80esimo esce Kouame per Sottil, la fascia di capitano passa a Ranieri. Ancora un cross di Dodo per Kean che si gira ma la palla termina di poco fuori.

L’ultimo cambio all’87esimo Parisi, ex delle gara, prende il posto di Gosens.

Dopo 4 minuti di recupero, con l’Empoli riversato nell’area avversaria, il triplice fischio che chiude la gara.

Un pari a reti bianche che premia i padroni di casa, che allungano l’imbattibilità stagionale, per la Fiorentina un passo indietro dopo la vittoria con la Lazio, con il reparto difensivo più compatto ed equilibrato, poco  incisiva la fase offensiva.

Gli avversari impostano la gara sulla difesa e contropiedi  che mettono i brividi alla retroguardia viola che rischia poco, il ritmo lento non agevola i viola, che non riescono ad imporre un pressing offensivo, pochi spunti individuali, ancora una squadra da modellare e assemblare.

Sui reparti quello difensivo dopo il cambio di modulo sembra aver trovato un giusto equilibrio, anche se il portiere De Gea inoperoso per tutta la gara, Dodo sulla destra propositivo, poche sbavature, tra i migliori della gara, Comuzzo conferma buona tecnica e personalità, Gosens mantiene la posizione, sacrificato come terzino sinistro, visto le sue doti offensive, anche se  trova un ottimo tiro al volo.

Pietro Comuzzo tra avversari, di Paolo Giuliani

Nel mezzo Cataldi con ordine non demerita, Bove perde qualche pallone, meno determinante della precedente gara, il subentrato ex Milan Adli, offre buone giocate.

Abbiamo già accennato a Colpani ancora fuori dalla sua forma, manca di precisione e poco reattivo a saltare gli avversari.

In avanti doti tecniche di giocatore di qualità dell’islandese Gudmundsson non al massimo della condizione fisica, che potrà solo migliorare di gara in gara per fare la differenza.

Nella partita in generale soporifera, la grinta di Kean con pochi palloni giocabili, la dimostrazione di un attaccante di ruolo, il più pericoloso in area avversaria, nella fase offensiva sue  le conclusioni, anche se in questo caso non risolutive.

Moise Kean, di Paolo Giuliani

Un pari senza emozioni, l’ennesimo, il quarto del campionato, sesto con il doppio confronto europeo, non modifica la classifica, in un senso o l’atro, non porta allarmismi, per adesso, ma segnali da analizzare.

Gli zero tiri nello specchio della porta, le difficoltà dei giocatori più rappresentativi, Gudmundsson marcato ad uomo ha poca libertà di movimento,  le poche idee di gioco, squadra rinunciataria senza identità, contro avversari inferiori tecnicamente, riflessioni per  trovare immediate soluzioni.

La stagione appena iniziata  con qualche difficoltà, non preclude che possa migliorare nelle prossime gare, dalla Conference League con i gallesi del The New Saints, del prossimo giovedì, al Milan di domenica.

Un doppio impegno per  cercare di dare una svolta, per ritrovare morale, unioni di intenti tra tutte le componenti, e una Fiorentina vincente.

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento