Nico Gonzalez al Franchi Foto di Paolo Giuliani
La Fiorentina, dopo la vittoria a Cremona, ancora in trasferta nel delicato incontro contro il Sivasspor nel ritorno degli ottavi di Conference League. Il capoluogo di provincia Sivas, si trova alla punta estrema dell’Anatolia, a 1200 metri di altezza, clima freddo e condizioni ambientali complicati, potrebbero essere una difficoltà per la squadra di Italiano, anche se in vantaggio, dopo la vittoria al Franchi della scorsa settimana.
La distanza enorme, dopo la cancellazione del charter proposto dall’Atf (Associazione Tifo Fiorentino), per le poche adesioni, fa desistere la maggior parte della tifoseria, anche se una quarantina di coriacei ammira il News Sivas 4 Eylul Stadium, (4 settembre) realizzato tra il 2013 e il 2017, con la capienza di 27.00 spettatori. Prima del fischio d’inizio i giocatori a centro area effettuano un minuto di raccoglimento per le vittime del forte terremoto che ha colpito Turchia e Siria.
La formazione titolare con il 4-3-2-1, Terracciano riprende il suo posto tra i pali, in difesa Dodo, Milenkovic, Quarta, Ranieri (al posto dello squalificato Biraghi), in mediana Amrabat, Bonaventura (cap.) Mandragora, Cabral in avanti con il supporto di Gonzalez e Ikoné. Dai primi minuti, la squadra di mister Calimbay, mostra altro approccio meno timoroso verso l’area avversaria, conquista un corner. Diverse interruzioni per interventi fisici, i gigliati non trovano spazi per la fase offensiva. Al 35esimo arriva come un fulmine a ciel sereno, il goal del vantaggio dei padroni di casa, gran tiro dalla distanza dell’esterno turco Erdogan Yesilyurt, trova l’angolino della rete, imparabile per Terracciano. Gli ospiti trovano l’immediata reazione, al 44esimo arriva il pari, da Gonzalez parte l’azione per Bonaventura fermato in area, il portiere Viral perde palla, Cabral aggancia a pochi passi davanti la porta e manda in rete. Dopo due minuti si va all’intervallo.
Alla ripresa buon ritmo con occasioni da una parte e dall’altra, Terracciano costretto all’uscita dai pali, Varal salva su un tiro di Mandragora. Lo stesso centrocampista, da corner effettua un cross perfetto in area dove Milenkovic di testa realizza il vantaggio. Al 66esimo il primo cambio esce Quarta (ammonito), per Igor. La Fiorentina ancora in pressing, sfiora la rete, azione di Ikonè, pallone che passa sulla linea di porta, il portiere con un pò di fortuna lo allontana da Cabral. Ancora interventi e interruzioni di gioco, brutto quello di Ulvestad su Ranieri, sanzionato solo con il giallo. Al 78esimo incredibile autorete di Goutas, con il portiere spiazzato, con la terza rete viola, per i turchi quasi impossibile recuperare il risultato. All’ 81esimo nervosismo in campo con un calcione del capitano Hakan Arslan su Mandragora, rosso diretto ed espulsione del giocatore.
All’83esimo girandola di cambi, fuori Gonzalez e Cabral, per Saponara e Kouame, subito dopo Bonaventura e Amrabat lasciano il posto a Castrovilli e Bianco. All’89esimo arriva il bel goal di Castrovilli, controllo e palla a giro nell’angolo della rete per il 4 a 1, che chiude la gara. Al 90esimo invasione di campo di tifosi turchi che si scagliano contro il centrocampista Bianco, che rimedia un brutto colpo in viso (si parla di rottura del setto nasale), gravissimo episodio, da condannare e punire. Dopo momenti di tensione, si giocano gli ultimi scampoli, con il triplice fischio che proietta la Fiorentina ai quarti tra le migliori otto della Conference League.
Grande prova di maturità della squadra viola, che ha mostrato carattere e personalità, capace di rimontare lo svantaggio iniziale, oltre la difficoltà del terreno di gioco che ha penalizzato il maggiore livello tecnico, e l’ ambiente ostile. Tutti i reparti hanno dato un contributo importante con concentrazione e qualità, evidenziando anche i limiti di un avversario modesto. Dalla difesa, l’argentino Quarta che anticipa e difende, a Ranieri classe’99 da esubero, a terzino lotta su ogni pallone con grinta, sfrutta al meglio l’occasione che gli offre il mister, il migliore riteniamo il serbo Milenkovic che trova anche il terzo goal stagionale nella sua 200esima in maglia viola.
A centrocampo non demerita nessuno, in evidenza Mandragora che crea e imposta, preciso l’assist per il secondo goal, si propone in fase offensiva. Un plauso a Castrovilli, per la rete da cineteca, il numero dieci non segnava dal 22 dicembre 2021, fermo per infortunio da aprile 2022, un giocatore che può fare la differenza per le doti da fantasista. In avanti Ikonè e Gonzalez mostrano doti e buone giocate, il francese meglio nella ripresa, l’argentino inverte la posizione sulla fascia e crea pericoli in area, il pari arriva dopo una sua incursione. In avanti Cabral centravanti ritrovato, l’ex Basilea segna con continuità, settimo gol in otto gare, 12 stagionali, ancora al posto giusto, pronto a finalizzare da bomber di classe.
Dall’inizio di questa avventura in campo internazionale, il lontano 18 agosto, nessuno avrebbe ipotizzato un cammino cosi incredibile, dai preliminari contro la ostica squadra inglese del Twente al pari dei lettoni in casa, tra mugugni e incertezze, fino alla cavalcata entusiasmante delle 8 vittorie consecutive, (record assoluto), che festeggiano le 100 europee della storia viola. Il doppio turno dei quarti (che mancano dal 2014/15), potrebbe proseguire nelle semifinali e nella finale a Praga, un obiettivo per alzare un trofeo e trasformare un sogno europeo in realtà.
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