Fiorentina

Un tecnico, una squadra e il pubblico

(Dal nostro inviato) – Nella ventiseiesima giornata di campionato, la Fiorentina allo stadio Franchi, nell’orario delle 12.30, affronta l’Atalanta. La giornata con temperatura gradevole, quasi primaverile, con la capienza del 75%, sugli spalti tornano i gruppi organizzati della Curva Fiesole. Il numero totale è 18.086 spettatori (inclusi i mini abbonamenti, 11.685).

Nella formazione iniziale il portiere Dragowski torna tra i pali, a causa di un problema fisico di Terracciano, Casrtovilli a centrocampo, Sottil nel trio offensivo. La Fiorentina scende in campo con la divisa viola, il consueto modulo del 4-3-3, gli undici titolari sono: Dragowski, Odriozola, Milenkovic, Igor, Biraghi (cap.), Bonaventura, Torreira, Castrovilli, Sottil, Piatek, Gonzalez.

Primi minuti di studio da parte delle due squadre, la prima azione in area avversaria, parte da un contropiede con il cross di Biraghi verso Gonzalez, l’argentino prova con una rovesciata ma il pallone termina sul fondo. La gara mostra subito caratteristiche precise, difficile, contratta, con diversi duelli, tra interruzioni per interventi molto duri, l’arbitro di turno Doveri, nel primo quarto d’ora estrae due cartellini gialli, uno per parte, netto di Djimsiti su Bonaventura, meno evidente quello di Milenkovic su Zappacosta (il serbo diffidato salterà la prossima gara contro il Sassuolo, ndr).

I viola gestiscono la gara con un buon possesso palla, difesa ben posizionata, si combatte su ogni pallone. La prima occasione da rete che impegna Musso portiere nerazzurro, arriva da Gonzalez, su cross di Sottil. Ma è Dragowski alla mezz’ora che si oppone a Koopmeiners da solo davanti la porta.

Al 38esimo primo cambio per mister Italiano, Torreira costretto ad uscire per un precedente fallo, al suo posto entra Amrabat. I padroni di casa vicini al vantaggio con Sottil che recupera un pallone su un rinvio sbagliato di Musso, gran destro dell’esterno viola  rinviato dall’estremo difensore. Nei due minuti di recupero ancora ammonizioni per Malinovskyi e Demiral, fino al duplice fischio.

Fiorentina22222-04La ripresa parte con la prima occasione dei viola, Castrovilli lancia Gonzalez che con una delle sue accelerate porta la squadra in avanti, serve lo stesso centrocampista che davanti alla porta manda in alto sopra la traversa. Al 56esimo stessa azione tambureggiante, passaggio di  Odriozola per l’argentino Gonzalez che in contropiede si porta al limite dell’area, crossa per Piatek che stoppa il pallone e mette in rete per il vantaggio viola, il polacco accerchiato dai compagni esulta con il gesto del pistolero.

Il Franchi si scalda ed esplode, non solo la Curva, ma dai diversi settori il sostegno è totale, con cori e applausi incessanti. Al 63esimo arriva in contropiede il goal del pari dell’Atalanta, una doccia fredda che blocca e ammutolisce il pubblico, con trepidazione si attende la valutazione dal Var, che annulla la rete per posizione irregolare di Hateboer.

Il tecnico Gasperini mostra tutto il suo disappunto con plateali proteste per la decisione, una furia scatenata in panchina, viene espulso con rosso diretto. L’uscita dal terreno di gioco è accompagnata da una ola infinita da tutti i settori nei confronti di un allenatore sempre polemico.

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Mister Italiano in un finale che si prospetta incandescente, adotta le contro misure inserendo prima Quarta e Duncan al posto di Milenkovic e Castrovilli, poco dopo escono Bonaventura e Biraghi per Maleh e Terzic. La Fiorentina schiacciata nella propria metà campo, si difende ma in avanti si propone con buone ripartenze, Odriozola e Sottil incitano il pubblico, si continua a lottare anche negli interminabili 5 minuti di recupero.

Il triplice fischio finale accolto con il tripudio generale. Entusiasmo alle stelle per i ragazzi di Italiano, che si portano sotto la Curva Fiesole a festeggiare, una vittoria fondamentale, contro una formazione ostica e coriacea imbattuta in trasferta. Ottima la prestazione dei gigliati, dal reparto difensivo con la risposta del portiere polacco, titolare dopo quattro mesi, ai centrali Milenkovic e Igor impeccabili, ottimo l’impatto di coloro subentrati dalla panchina su tutti Quarta, lo spagnolo Odriozola si conferma un terzino inamovibile sempre al centro del gioco, veloce nel costruire, attento in difesa.

Fiorentina22222-03A centrocampo importante prova di Bonaventura, Amarabat in progresso si inserisce e offre un supporto ai compagni, Maleh offre buone giocate, Castrovilli, mette in campo la solita prova, qualche spunto nella ripresa, ancora lontano dai suoi standard.

I magnifici tre della gara sono i giocatori del reparto offensivo, Sottil per le accelerate, propositivo e pericoloso con buoni tiri, Gonzalez migliore in campo incontenibile sulla fascia, imprendibile per gli avversari costretti a falli, crea assist perfetti per i compagni, palla precisa per il goal partita, un giocatore di grande livello e tecnica, il match winner Krzysztof  Piatek, chiuso dalla difesa avversaria per la maggior parte di gara, alla prima palla gol decide con freddezza  e regala tre punti pesanti che valgono il successo.

Il quinto goal in sei partite, un biglietto da visita importante per l’attaccante beniamino dei tifosi. La terza vittoria su tre della stagione contro la formazione bergamasca (tra le candidate Champions) mette ancora una volta in evidenza il lavoro e lo spirito di identità che il tecnico Vincenzo Italiano ha dato alla squadra, con il recupero di quasi tutti i giocatori con una crescita esponenziale sia tecnica che mentale, a dimostrazione che anche se i protagonisti sono diversi, non cambia l’ approccio e la mentalità in campo.

Senza dimenticare un particolare non secondario, che si aggiunge ai meriti del mister, aver archiviato senza polemiche il trasferimento del suo miglior realizzatore Vlahovic, che poteva destabilizzare lo spogliatoio e portare un calo di rendimento non solo nei risultati. La Fiorentina di Vincenzo Italiano si porta al settimo posto con 42 punti, e una gara in meno da recuperare, a pieno titolo si candida per un posto in Europa, con la semifinale di Coppa Italia da giocare.

Un tecnico che ha portato gioco ed entusiasmo, una squadra che con grinta e carattere ha formato un gruppo compatto, il pubblico come dodicesimo uomo ulteriore supporto, gli ingredienti per sognare di poter raggiungere obiettivi di prestigio e grandi soddisfazioni.

Autore

Patrizia Iannicelli

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