Diario Viola Fiorentina

Una domenica di sfortunati eventi

(Nella foto, il settore dei tifosi viola)

Nella 35esima giornata di campionato la Fiorentina affronta allo stadio Bentegodi, l’Hellas Verona, una gara che mette di fronte le due squadre con obiettivi diversi, gli scaligeri per recuperare punti in zona salvezza, i viola per la rincorsa di una posizione in chiave europea.

Dato lo storico decennale gemellaggio tra le due tifoserie, grande esodo dei gigliati con duemila tifosi al seguito nel settore ospiti, ma in tutto l’impianto sold out si vedono bandiere, sciarpe gialloblu e viola fianco a fianco, con cori di incitamento da una parte e dall’altra, i viola espongono anche uno striscione con la scritta forza Verona.

In tribuna presente anche il presidente Rocco Commisso con la consorte e la dirigenza della società. Il tecnico Vincenzo Italiano, con l’imminente fondamentale sfida della semifinale di ritorno in Belgio, effettua una totale rotazione, dieci giocatori diversi rispetto alla gara di Conferenze League.

Il modulo del 4-3-2-1, in porta Christensen, Faraoni, Milenkovic, Ranieri, Parisi, Maxime Lopez, Duncan, Ikoné, Barak, Castrovilli, Nzola.

Parte bene la Fiorentina che in un paio di occasioni si porta nell’area avversaria, Castrovilli e Nzola, quest’ultimo in fuorigioco, impegnano il portiere Montipò.

Al 13esimo minuto, da una bassa rimessa Ranieri lascia passare Noslin, il portire danese Christensen per recuperare l’errore, blocca in area il veronese, con il conseguente calcio di rigore per i padroni di casa. Si porta sugli undici metri Lazovic che non sbaglia e porta in vantaggio gli scaligeri.

Il portiere Oliver Christensen, di Paolo Giuliani

Gli ospiti cercano di recuperare con un paio di occasioni non sfruttate, al 29esimo ancora un legno, un rasoterra dalla sinistra di Castrovilli si ferma sul palo.

Dopo un paio di capovolgimenti di fronte da una parte e dall’altra, con i due portieri  impegnati, al 42esimo arriva il pareggio viola, passaggio di Nzola in area, con Castrovilli che di sinistro con un gran tiro manda il pallone in rete. La prima frazione termina dopo un minuto di recupero.

Gaetano Castrovilli esulta dopo la rete , fonte Instagram Fiorentina

Nella ripresa la gara riprende con un ritmo meno intenso, le squadre controllano senza pressare, con tanti cross e passaggi sbagliati.

Al 59esimo arriva il raddoppio dei gialloblu, ancora una distrazione difensiva, con Milenkovic che nel rinvio, mantiene il pallone al limite dell’area, Noslin anticipa il viola, ex di turno Faraoni, e con un gran tiro gonfia la rete.

Si va al consulto Var per un presunto tocco di mano dell’attaccante olandese, le immagini non danno una buona visione, e la rete è convalidata.

Al 63esimo primo doppio cambio, Bonaventura e Kouame al posto di Duncan e Castrovilli. I viola non trovano reazione, i veronesi con la posta in palio cosi alta chiudono ogni spazio,  pericolosi nella metà campo viola.

Al 69esimo altre due sostituzioni, escono dal terreno di gioco Ikoné e Maxime Lopez per Mandragora e Beltran. Poche le occasioni viola che non riescono a costruire azioni di gioco, un tiro di Kouame fermato dal portiere, di Barak in corner.

All’83esimo Nzola spreca e manda sulla traversa. Un minuto dopo ultimo cambio con Belotti al posto di Faraoni, una viola a trazione offensiva per il rush finale. Nei sei minuti di recupero Belotti fermato in area, con i giocatori ospiti che chiedono un rigore, ma l’arbitro vede un fuorigioco, dopo il check al Var si conferma la decisione del campo.

Il cronometro si ferma dopo 8 minuti il tempo regolamentare, con la gioia degli scaligeri che fanno un passo importante verso la salvezza, e con l’amarezza di una sconfitta per i viola, che ferma un buon momento in campionato, dopo un pari e due vittorie consecutive.

La totale rotazione con le seconde linee non porta il risultato sperato, una prestazione al di sotto delle aspettative di diversi giocatori, soliti errori, incertezze e distrazioni, che nell’arco della stagione hanno penalizzato più del dovuto, con squadre alla portata.

Il totale possesso palla al 62%, certifica una buona parte di gara, ma le amnesie difensive, e la poca concretezza sotto porta, ancora una volta lasciano punti per strada, più per demeriti che per meriti degli avversari.

La prestazione è insufficiente per tutti i reparti, la difesa protagonista in negativo, gli errori più evidenti tra portiere e difensori, Christensen costretto al fallo, Ranieri e Milenkovic disattenti sulle due reti, in mediana Bonaventura non incide, Duncan sottotono.

In avanti Kouame mette grinta e volontà senza trovare il lampo vincente, Nzola offre il passaggio per il pari, ma spreca diverse occasioni, Beltran come i compagni entrati a gara in corso, non porta supporto per cambiare la gara.

La nota lieta della giornata il ritorno alla rete di Gaetano Castrovilli, dopo circa un anno, il fantasista dopo un lungo periodo fermo per un grave infortunio e vicende di mercato, mette in campo le sue doti di qualità, un palo ed un goal, una nuova rinascita per un giocatore ritrovato in questa fase di stagione, bella la dedica speciale per il suo bambino, in complesso il migliore della gara.

Alla 52esima gara disputata, una domenica caratterizzata anche da sfortunati eventi, le discutibili decisioni arbitrali, la tecnologia che spesso non porta certezze, i legni ormai un record, che non vogliono giustificare la prova e le amnesie di singoli e squadra, ma evidenziare la mancanza di buona sorte, che spesso serve ed aiuta.

La parentesi campionato è subito archiviata, per preparare al meglio la gara dell’anno, tra 72 ore il ritorno della semifinale in Belgio con il Brugge. Dice il proverbio: audentes fortuna iuvat, il destino aiuta chi osa (letterale), quindi massima concentrazione e convinzione, per conquistare la finale europea, la seconda consecutiva, l’unica certezza da non fallire.

Autore

Patrizia Iannicelli

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