(Nella foto il portiere David De Gea festeggia il rigore parato con Dodo, fonte Instagram Fiorentina)
La settima giornata di campionato si chiude con una gara di cartello, al Franchi la Fiorentina affronta il Milan, sempre temibile per i campioni dell’organico, tra le pretendenti dei primi posti di alta classifica.
I viola reduci dalla vittoria in Conference, necessitano di punti per salire posizioni e rimettere in carreggiata un avvio di stagione deludente, che ha portato una vittoria (il 22 settembre in casa contro la Lazio), 4 pareggi, una sconfitta.
Il match con una delle grandi, si rispecchia anche nell’affluenza degli spettatori, che anche se per capienza ridotta causa i lavori di restyling dell’impianto, porta al tutto esaurito, con 21.923 presenti.
In tribuna il presidente Rocco Commisso e consorte (l’ultima gara per il patron prima dell’imminente rientro negli Stati Uniti), il direttore generale Alessandro Ferrari, tra gli ospiti uno d’eccezione, l’ex viola Adrian Mutu, in città da qualche giorno.
Prima della gara si effettua un minuto di silenzio in ricordo di Franco Chimenti presidente della Federgolf scomparso nei giorni precedenti.
Mister Raffaele Palladino manda in campo la migliore formazione, il modulo del 4-2-3-1, De Gea tra i pali, Dodo a destra centrali Comuzzo e Ranieri (cap.), Gonsens a sinistra, in mediana Cataldi e Adli (alla prima da titolare), davanti Colpani, Gudmundsson, Bove, di supporto a Keane. L’arbitro dell’incontro il signor Pairetto.
Parte bene la squadra viola con un buon possesso palla, ma sono i rossoneri con Leao che da fuori area anticipa Dodo costretto al fallo e alla successiva ammonizione.
Fase di studio delle due squadre molto corte, le occasioni sono da una parte e dall’altra, colpo di testa di Morata al lato della porta, Colpani dalla destra si accentra ma il tiro è alto sulla traversa.
Al 19esimo contrasto in area tra Dodo e Theo Hernandez, il rossonero colpisce il piede nel tentativo di togliere il pallone al brasiliano, l’arbitro viene chiamato al controllo Var, e dopo pochi secondi assegna il calcio di rigore.
Si porta sul dischetto Kean che vede bloccare il suo tiro dal portiere Maignan, la gara resta bloccata sullo 0 a 0.
I padroni di casa continuano a pressare, al 29esimo Kean manda il pallone in rete, ma in fuorigioco.
Alla mezz’ora le incursioni dei rossoneri si scontrano con una buona difesa dei viola, che chiudono gli spazi.
Al 34esimo Dodo anticipa Morata in area piccola, ma un minuto dopo è l’ex di turno Adli che gonfia la rete per il meritato pareggio viola.
Il mediano francese si libera di due avversari libera un destro dal limite dell’area, con il pallone che termina nell’angolo basso alla sinistra del portiere Maignan.
I ribaltamenti di fronte sono continui ed immediati, Leao impegna De Gea che para senza problemi, Dodo per Kean, il portiere rossonero non blocca, Colpani il più veloce a recuperare il pallone ma il tiro termina alto.
Ancora un’incursione degli ospiti, Pulisic lancia Reijnders che viene toccato in area sulla spalla da Ranieri, l’arbitro indica il dischetto per la massima punizione.
Dagli undici metri Theo Hernandez, De Gea intuisce il tiro e manda il pallone in corner, subito dopo ancora decisivo l’estremo difensore viola che si oppone ad un tiro di Abraham.
Dopo due minuti di recupero si va all’intervallo, con il vantaggio dei viola, diverse le occasioni da rete da parte delle due squadre, gara piacevole che conferma le aspettative della vigilia.
Nella seconda frazione si riparte con lo stesso ritmo ed intensità, il centravanti Kean ancora in rete ma in netta posizione di fuorigioco.
Il pubblico intanto omaggia l’ex Mutu con cori ed applausi.
Al 54esimo contatto in area di Kean su Gabbia, dopo gli sviluppi di un corner, ancora un check penalty, che conferma il secondo rigore per il Milan.
Al 57esimo Abraham dagli undici metri, e secondo incredibile intervento del portiere spagnolo De Gea che blocca il pallone alla sua destra.
I rossoneri continuano a pressare e al 60esimo trovano il pari con un tiro al volo di Pulisic servito da Theo Hernandez, che entra alla destra della porta.
I rossoneri ancora in avanti, la difesa gigliata in leggero affanno chiude gli spazi, riparte la Fiorentina con Kean, che con un tiro al volo non trova lo specchio della porta.
Il primo cambio tra i viola al 67esimo a centrocampo esce Cataldi per Richardson.
Un minuto dopo ottima chiusura di Ranieri dopo un contropiede di Leao per l’inserimento di Pulisic.
Al 74esimo lancio lungo di De Gea per Kean, il centravanti passa al compagno Gudmundsson che di destro da fuori area batte Maignan, con il pallone in rete.
Il vantaggio dei padroni di casa porta al totale entusiasmo dello stadio con applausi e cori incessanti.
Al 76esimo fuori gli autori delle reti Adli e Gudmundsson per Kouame e Biraghi.
Il nervosismo e la tensione anche a bordo campo, Palladino espulso per proteste su un fallo non fischiato a Kean.
I minuti finali concitati, con i rossoneri che tentano ogni sortita per rimportare almeno in pari il risultato, ancora De Gea determinate, con una strepitosa parata su Chukwueze appena entrato.
I viola in affanno chiusi nella propria metà campo.
Nei cinque minuti di recupero ancora azioni e occasioni, Ranieri ferma un tiro di Abraham, Kayode entra al posto di Colpani, botta sicura di Kean fermata dalla traversa, ammonizione per Bove per un contrasto su un avversario.
Il triplice fischio mette fine alla gara, da cardiopalma, emozioni a raffica per 95 minuti, con lo stadio che festeggia una vittoria sofferta quanto meritata, fatta anche di episodi negativi che potevano condizionare e disunire.
Una vittoria costruita con la massima concentrazione sotto ogni singolo aspetto, con carattere e foga agonistica, senza timori reverenziali contro un avversario di livello.
Tanti passi avanti dalla difesa ,al filtro del centrocampo, all’attacco spesso carente in passato.
Una prestazione da incorniciare, la migliore della stagione, dove ogni singolo giocatore ha dato il massimo senza risparmiarsi, con la consapevolezza di essere squadra, l’attaccante in difesa, il difensore in attacco.
Una difesa impeccabile con Comuzzo ormai veterano che chiude la gara con i crampi, anche Ranieri ingenuo nel fallo in area che causa il primo rigore si riscatta con anticipi sugli avversari, Gosens porta un prezioso contributo sia in fase offensiva che nel chiudere gli spazi.
In mediana Cataldi concreto, offre palloni per i compagni d’attacco, il neo entrato Richardson entra subito in partita, una buona alternativa per la mediana.
In avanti sulla fascia destra Colpani mostra buoni spunti, diversi tiri verso la porta, esce tra gli applausi, Bove esterno offensivo sulla sinistra, si nota in avanti ma anche in copertura.
Un discorso a parte per il centravanti Moise Kean, convocato tra le fila dei nazionali, volontà, carattere, impegno e qualche sbavatura, il rigore sbagliato, non preclude la buona prova, e questo ottimo inizio di rendimento, soprattutto perché classe e tecnica da autentico centravanti, uno dei giocatori simbolo di questa squadra.
Per chiudere i protagonisti della gara, i giocatori che hanno esaltato e hanno reso la serata speciale, quella da ricordare, nella memoria di coloro che la hanno vissuta, che entra nella storia viola.
Sul podio il francese Yacine Adli, la prima rete del match, sblocca il risultato e porta la gara in discesa, il goal dell’ex (spesso subito nei diversi campionati), arrivato in sordina a Firenze con qualche problema fisico, ha subito mostrato di poter diventare un perno del centrocampo, il secondo goal, dopo il recente in Conference, portano buoni presupposti per il futuro.
Un top player si considera anche se un giocatore non brilla per l’intero arco della gara, cosi l’islandese Albert Gudmundsson, che con poche buone giocate realizza un goal pesante e tre punti importanti per un successo prestigioso, con la terza rete in campionato, il capocannoniere della squadra.
Ottima prestazione per il terzino destro Dodo, il brasiliano guadagna il rigore, instancabile crossa per i compagni d’attacco, recupera e anticipa, un giocatore imprendibile a tutto campo, tra i migliori.
L’assoluto protagonista, l’eroe della serata, il monumentale portierone David De Gea, lo spagnolo arrivato con un curriculum di prestigio, dal Manchester, considerato in passato migliore portiere del mondo, dopo un anno fermo, mostra doti da fenomeno, due rigori parati, decisivo su tiri degli avversari, non si trovano aggettivi che non siano banali, per definire una serata che lo consacra come il migliore in assoluto del match.
Un plauso si dedica anche a mister Palladino, a difesa dei suoi ragazzi nei momenti meno brillanti, anche con critiche alle sue affermazioni, il suo modo di fare suscita fiducia e motivazioni, anche con scelte coraggiose, segnali positivi per creare una squadra con una sua identità.
Una serata da leoni, gli undici visti in campo, quelli che il popolo viola esorta nei cori di incitamento, mette in primo piano una bella Fiorentina che vince ed entusiasma, tale da poter competere con le grandi, per aprire un nuovo ciclo vincente.
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