Dopo la vittoria in trasferta contro il Verona, la Fiorentina nel venticinquesimo turno di campionato, torna in campo nel posticipo serale del sabato contro i campioni d’Italia del Milan. La data del 4 marzo 2018, che ha segnato per sempre una città intera, una tifoseria, il mondo del calcio, con la drammatica scomparsa del capitano viola Davide Astori, coincide con questa gara.
Tanti significati per questa sfida, la tifoseria mobilizzata per rendere onore all’ indimenticato Capitano, la raccolta fondi per l’Associazione benefica nata in suo nome, il ritorno a Firenze sulla panchina rosso nera di mister Stefano Pioli, allenatore di quella stagione, che riuscì a compattare e tenere unita la squadra in quella dolorosa situazione. Dal primo pomeriggio si nota nella zona adiacente lo stadio l’ importanza dell’evento, le strade sommerse da persone, un brusio continuo, un’ondata smisurata di giacche, sciarpe, bandiere e stendardi viola. Si prevede il sold out dell’intero impianto, i dati ufficiali lo confermano con 40.410 spettatori, record assoluto dell’era Commisso. Presenti in tribuna oltre il patron e la dirigenza, Bruno Astori, fratello di Davide.
La lunga serata inizia con il video in cui scorrono le immagini di Davide, con il sottofondo della canzone di Jovanotti , La terra degli uomini, la sua vita calcistica tra reti e abbracci con i compagni, la dolcezza del sorriso, che ha contraddistinto la sua breve vita, poi i giorni dell’addio il muro di sciarpe e disegni davanti ai cancelli dello stadio, il funerale in Piazza Santa Croce gremita, il tributo degli avversari. Tutti gli spettatori in piedi, compresi i circa tremila ospiti, accompagnano le immagini che si susseguono in un interminabile applauso, la commozione è tangibile nei volti, gli occhi lucidi. Ognuno rivive il suo particolare ricordo, ripercorre quel triste periodo. A bordo campo la scritta “Davide, Capitano eterno”.
Si torna alla gara con la formazione, il modulo del 4-3-3, Terracciano tra i pali, Dodo, Igor, Quarta, Biraghi, Amrabat, Bonaventura, Mandragora, Gonzalez, Cabral, Ikoné. All’ingresso delle due formazioni dalla curva scivola dall’alto lo striscione a lui dedicato, che rappresenta la fascia da capitano, i simboli dei 4 quartieri di Firenze, nel mezzo le sue iniziali e il numero di maglia 13. Fischio d’inizio e si parte con una Fiorentina propositiva e in fase di attacco. Al minuto tredici la gara si ferma in accordo tra l’arbitro e le due squadre, ancora un minuto di interminabili applausi con la foto di Astori che appare sugli schermi. Il match prosegue come dalle prime battute, i viola proiettati in avanti, un tiro di Bonaventura fermato sulla linea di porta da Tomori. Si va all’intervallo a reti inviolate ma con i viola che possono recriminare sulle occasioni avute, con il portiere Maignan spesso costretto a buoni interventi.
Alla ripresa ancora un affondo di Ikonè dalla destra, il francese già in evidenza nella prima parte, fermato dal difensore rosso nero Tomori, l’arbitro senza esitare indica il dischetto. Dagli undici metri si porta Gonzalez che non sbaglia e porta al vantaggio viola. Esultanza con balletto dell’argentino con i brasiliani Dodo e Igor. Il Milan dopo lo svantaggio si proietta in avanti per recuperare, qualche rischio in area, con un paio di provvidenziali salvataggi di Terracciano. Fasi di gioco intense con diverse ammonizioni, si lotta su ogni pallone, ma i gigliati determinati a difendere e a creare azioni. AL 74esimo primo cambio esce Biraghi per problemi fisici per Ranieri.
Al 77esimo episodio assurdo con l’arbitro Di Bello che fischia un presunto fallo in area degli ospiti per un tocco di mano. Dopo il consulto Var che certifica il netto colpo di testa di Cabral, il rigore è annullato. Il Franchi furibondo manifesta il proprio dissenso, anche dalla panchina mister Italiano protesta platealmente ed è ammonito. All’80esimo doppio cambio esce Bonaventura e Cabral, standing ovation per l’attaccante brasiliano per Castrovilli e Jovic. All’87esimo arriva lo strepitoso raddoppio, Ikoné lancia Dodo che dalla destra realizza un cross perfetto per Jovic che di testa realizza la fondamentale rete. Nei cinque minuti di recupero gli ultimi cambi, fuori Gonzale e Amrabat, per Sottil e Barak. Prima del fischio finale arriva il goal di potenza di Theo Hernandez che accorcia le distanze, ma dopo pochi secondi il pubblico in delirio festeggia una vittoria meritata.
Il Franchi come incanto in una notte magica, si illumina con migliaia di luci, tutti i cellulari accesi, uno spettacolo nella speciale serata, un epilogo che tutti avrebbero sognato di poter vivere, che si concretizza come nel più splendido dei finali da fiaba. La Fiorentina ha giocato la migliore gara della stagione, con carattere e grinta, concentrata e concreta, ha dominato per la maggior parte dei novanta minuti, una prestazione corale che ha coinvolto tutto il gruppo. La seconda vittoria in casa dopo quella del 7 gennaio, la prima contro un avversario posizionato sopra la classifica. Tutti i reparti hanno contribuito a questo importante successo, il difensivo ha fatto da barriera alle incursioni, dal portiere Terracciano, a Igor una colonna contro i giganti milanisti, grande prova finalmente del brasiliano Dodo, assist perfetto, veloce, imprendibile, uno dei protagonisti.
In mediana su tutti Amrabat conquista palloni e lotta senza tirarsi indietro, Bonaventura determinate e pericoloso con qualità e tecnica. In attacco ancora note liete, Ikoné schierato a sorpresa, imprendibile sulla fascia, velocità e dribbling, fondamentale nei due goal, dal rigore conquistato al passaggio a Dodo, determinato e concreto, Cabral anche se non finalizza offre una buona prova, tanti palloni recuperati, tanti contrasti vinti, esce con merito tra ripetuti applausi. Infine ma solo per evidenziare l’importanza delle reti realizzate, Gonzalez e Jovic. L’argentino impegna il portiere avversario in un paio di azioni e realizza con freddezza un rigore che porta la gara in discesa, 7 goal in stagione, 6 dagli undici metri, rigorista d’eccezione. Il serbo subentrato a gara in corso, entra con determinazione e atteggiamento giusto, un raddoppio che certifica che il reparto offensivo, spesso sul banco degli imputati, comincia a funzionare. Una lunga straordinaria notte tra ricordi, forti emozioni, ed entusiasmo finale, una gara perfetta dedicata all’ indimenticabile Davide, Capitano eterno per sempre.
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