Diario Viola Fiorentina

Una serie di sfortunati eventi

(Nella foto Pietro Terracciano,  foto di Paolo Giuliani)

Dopo l’ultima sosta dell’anno, si ritorna in campo con la tredicesima giornata di campionato. La Fiorentina, inizia il tour di gare ravvicinate, in totale nove (compresa Conference e Coppa Italia), con la sfida al Meazza contro il Milan dell’ex mister Stefano Pioli.

Nella Scala del Calcio gremito con 73mila spettatori, ancora un esodo di tifosi viola, nel settore ospiti circa 2300, per sostenere i ragazzi di mister Italiano.

Gli undici di partenza con il modulo del 4-2-3-1, sono: Terracciano tra i pali, Parisi, Milenkovic, Quarta, Biraghi, Arthur, Duncan, Gonzalez, Bonaventura, Sottil, Beltran. Dalla parte opposta un Milan rimaneggiato, senza i migliori per squalifica e infortuni, in campo si rivede l’ex Jovic.

Prima fase di studio e di contenimento con le squadre allungate, negli ultimi metri nessun azione offensiva verso le rispettive porte. Dopo il primo quarto d’ora i viola fanno girare palla cercando di scardinare gli spazi chiusi dei rossoneri, Duncan da buona posizione non riesce a trovare il guizzo giusto.

La prima vera occasione dei padroni di casa al 22esimo un destro centrale di Pulisic respinto dal portiere Terracciano, che si ripete su un tiro dalla sinistra di Calabria.

I viola rispondono con un tiro dalla distanza di Sottil e poi di Bonaventura su assist di Sottil, che la difesa manda in angolo, anche Gonzalez prova con un tiro a giro ma fuori dallo specchio della porta. Nei minuti finali si accende la gara, con i rossoneri più incisivi sotto porta, ancora in evidenza Terracciano che salva su Pobega.

Le azioni proseguono anche nei tre minuti di recupero, Jovic lancia Theo Hernandez in area, Parisi costretto al fallo, con conseguente calcio di rigore. Si porta sul dischetto lo stesso difensore rossonero che realizza la rete del vantaggio.

Si va all’intervallo, con l’equilibrio spezzato dopo una frazione equilibrata, con i rossoneri pericolosi solo nei minuti finali.

Nella ripresa il primo cambio per mister Italiano, Arthur ammonito in precedenza, lascia il posto a Maxime Lopez. La prima azione del Milan con una parata in due tempi di Terracciano su Chukwueze. I viola reagiscono per riportare il risultato in pari, il portiere Maignan anticipa Beltran, ancora l’argentino anticipato in area da Calabria.

Le azioni dei gigliati verso la porta avversaria sono a ripetizione, un tiro di Gonzalez di poco fuori, Bonaventura fermato al limite dell’area, per il difensore Tomori solo un ‘ammonizione, con le proteste del numero 5 viola, la conseguente punizione si ferma sulla barriera.

Al 61esimo tiro di Gonzalez con palla deviata da Tomori che scheggia il palo. Al 67esimo episodio dubbio in area rossonera con lo scontro tra Parisi e Calabria, il terzino viola necessita delle cure mediche, dopo il consulto Var, si prosegue.

I viola continuano in pressing con i rossoneri che chiudono gli spazi. Al 70esimo cambio offensivo con Nzola al posto di Beltran.

Al 73esimo intervento dubbio e discusso in area, da corner Sottil manda in area un pallone fermato da un braccio di Loftus Cheek, ancora la tecnologia con confronto Var e arbitro, si riprende il gioco, tra raiterate proteste dei viola.

Al 75esimo parata di Terracciano che evita il goal dell’ex di turno, Jovic. La Fiorentina arrembante continua a creare occasioni, il Milan chiude e si difende con il pallone in angolo.

All’81esimo doppia sostituzione escono Sottil e Duncan per Ikonè e Mandragora. All’83esimo per la cronaca esordio nella massima serie del più giovane calciatore, accolto da un ‘ovazione del Meazza, l’attaccante milanista proveniente dalle giovanili Francesco Camarda a poco più di 15 anni, entra nella storia del calcio.

L’ultimo cambio tra le fila dei gigliati, Kouame al posto di Bonaventura, applausi da tutti i settori per il centrocampista viola, per il suo passato rossonero.

Nei 7 minuto di recupero forcing viola, due tiri nella stessa azione di Maxime Lopez, ma l’occasione eclatante è di Mandragora che sulla linea di porta trova la parata istintiva di Maignan che salva il risultato. Il portiere rossonero francese ancora protagonista su tiro di Ikonè.

Al 99esimo il triplice fischio finale chiude la gara. Una sconfitta amara per la squadra viola, che nel secondo tempo crea occasioni a ripetizioni senza trovare la giocata vincente, nel finale solo le parate di uno strepitoso Maignan, tolgono il pari, che sarebbe stato più che meritato.

Una serie di sfortunati episodi hanno condizionato in negativo il corso della gara, per l’ennesima volta la solita disattenzione in difesa, la poca precisione in attacco con la mancanza di cattiveria agonistica, le tante occasioni create non finalizzate, le decisioni arbitrali discutibili, il Var che non trova giudizio unanime anche per il solito contatto, il portiere avversario straordinario.

La prova del gruppo già sintetizzata nelle precedenti righe, si può aggiungere la positiva prestazione del reparto difensivo, a parte l’errore decisivo del match, lo stesso per il centrocampo, non mancano cross e palloni giocati da Bonaventura, ottimo impatto di Maxime Lopez subentrato nella seconda frazione, che sfiora la rete nel finale.

Dagli esterni buone accelerazioni e inserimenti di Sottil, Nico Gonzalez sempre attivo e pericoloso, si propone anche con dribbling e assist, tiri verso la porta e in fase di recupero, il fuoriclasse arrivato dall’ Argentina a poche ore dall’inizio gara per la convocazione in Nazionale, imprescindibile per la squadra viola.

In attacco ancora a vuoto i due giocatori offensivi, Beltran e Nzola imprecisi e poco incisivi, la mancanza realizzativa deve presto essere invertita dai due attaccanti, che restano con un bilancio deficitario di una rete realizzata.

Il migliore della serata il portiere Pietro Terracciano, con ottimi interventi ha tenuto aperta la gara, reattivo e determinante come in altre occasioni, il numero uno viola una certezza per la difesa.

La Fiorentina con tante giustificazioni, esce da San Siro a testa alta, cuore e volontà, caratteristiche della squadra, non sono mancate, motivo per ritornare al successo nelle prossime gare.

L’occasione perfetta il match di Conference League contro i belgi del Genk giovedì al Franchi, per chiudere la pratica del passaggio al turno successivo, per tornare squadra protagonista, per ambire a posizioni e traguardi importanti nelle tre competizioni della stagione.

Autore

Patrizia Iannicelli

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