Fiorentina

Una viola deludente non va oltre il pari

Nel terzo anticipo della decima giornata di campionato i viola sono di scena contro i granata, allo Stadio Olimpico Grande Torino. La Fiorentina in completo azzurro in onore del quartiere di S. Croce, parte con il modulo del 4-2-3-1, Lafont tra i pali, Milenkovic, Pezzella (cap), Vitor Hugo, Biraghi, Benassi, Veretout, Edimilson , Eysseric, Mirallas, Chiesa.

Sugli spalti prima della gara cori e applausi dalle due tifoserie viola e granata legate da uno storico gemellaggio. Nel settore ospiti 777 tagliandi venduti, ma nell’intero impianto sciarpe e bandiere viola si alternano con i colori dei padroni di casa.

La gara inizia sotto una pioggia battente, ma dopo appena pochi secondi la Fiorentina è in vantaggio con Benassi, cross di Chiesa dalla destra che batte su De Silvestri e termina sui piedi dell ‘ex granata che a tu per tu con il portiere Sirigu mette in rete. Pari del Torino immediato, al tredicesimo con Aina, che conclude sul primo palo, il pallone sbatte sulla schiena del portiere viola Lafont ed entra in porta.

Le due squadre provano a creare qualche occasione, evidente difficoltà dei viola nei passaggi e nel possesso palla, anche se il pressing dei granata non trova spazio. Alla mezz’ora espulso l’allenatore Mazzarri per proteste plateali contro l’arbitro. Dopo due minuti di recupero termina la prima frazione di gioco.

Alla ripresa, mister Pioli ridisegna la squadra tornando al 4-3-3, fuori Edimilson ed Eysseric per Simeone e Gerson. La Fiorentina sembra prendere campo e sembra più equilibrata, anche se in area i soliti problemi realizzativi. Ottimo intervento di Pezzella su Belotti lanciato verso la porta. Al sessantaquattresimo occasione dei viola, palla di Veretout per Mirallas su Simeone con un cross che viene deviato, Chiesa non riesce a trovare il guizzo vincente per poco. Dalla parte opposta doppio intervento di Lafont in pochi minuti, la prima su cross da punizione, la seconda su Iago Falque.

All’ottantaduesimo viola sfortunati, un tiro di Simeone su cross di Chiesa viene allontanato da Sirigu, sulla respinta Mirallas non riesce a ribattere in rete. Ultimo cambio esce tra gli applausi dell’intero stadio Benassi, al suo posto Dabo. Nei quattro minuti di recupero episodio dubbio in area viola con un tocco di mano, la visione del Var non porta al penalty.

Termina la gara con uno scialbo pari che lascia invariata la posizione dei gigliati con una diretta concorrente per l’Europa. Brutto primo tempo per i ragazzi di Pioli che trovano il goal in modo fortuito, ma che subiscono il pressing degli avversari e sembrano avere perso la lucidità e la compattezza di gioco, che nelle prime giornate aveva portato ad elogi e risultati lusinghieri.

Nella seconda frazione la squadra sembra trovare qualche spunto, ma sono visibili le problematiche nei diversi reparti non solo quello sotto processo dell’ attacco. Le alternative provate da Pioli, Edilmson ed Eysseric non hanno portato a soluzioni e risposte concrete, anzi lo hanno costretto in corsa a tornare sulla formazione di base. L’attacco ancora assente, il problema goal di Simeone evidente, Mirallas incosistente.

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Nel centrocampo Veretout nel ruolo non suo si sacrifica, buona la sua prestazione soprattutto nel secondo tempo. Benassi il capocannoniere della squadra con quattro reti, dopo l’assenza deve ritrovare il ritmo gara. Nella difesa non brillano Milenkovic e Biraghi, anche Vitor Hugo a fasi alterne nei novanta minuti, il capitano Pezzella resta la sola certezza come migliore della difesa e del match, il portiere Lafont sfortunato sul goal ma molto reattivo e in crescita nel proseguo della gara.

Come ormai avviene da diverse gare ancora una prova di spessore per Federico Chiesa che prova a scardinare le difese avversarie, ma spesso da solo non basta a cambiare il corso della gara. Il secondo pareggio in cinque gare fuori dal Franchi è un magro bottino per una squadra che è partita con grandi ambizioni. Il carattere, la determinazione e l’impegno di un gruppo giovane che deve ancora crescere e migliorare, contano ma serve un diverso approccio e agonismo quando si affronteranno avversari superiori tecnicamente.

Con una squadra alla portata, alla pari, il Torino, si poteva e doveva fare molto di più per ottenere tre punti. L’allenatore sarà chiamato a cambiare questo trend quanto prima, costruire delle basi di gioco, un’identità di squadra, fare esprimere al meglio le doti fisiche di ognuno dei giocatori, prima che diventi un campionato anonimo senza prospettive per il futuro. Nella prossima gara i viola affrontano la Roma al Franchi, avversario di prestigio ma con prestazioni e risultati altalenati in questa fase, una sfida avvincente da non sbagliare, per ritrovare la vittoria che potrebbe dare una svolta a questa stagione.

Autore

Patrizia Iannicelli

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