(Nella foto di repertorio, Antonin Barak autore del goal decisivo, di Paolo Giuliani)
Si entra nel vivo della Conference League, con l’andata degli ottavi, tra le protagoniste, la Fiorentina considerata tra le favorite per la vittoria finale .
L’urna dei sorteggio il 23 febbraio, nella sede di Nyon è benevola, l’avversario di turno sono gli israeliani del Maccabi Haifa, mai affrontati in precedenza, inferiori a livello tecnico, costretti a giocare in campo neutro per la guerra in Medio Oriente.
La sede scelta è la capitale ungherese, Budapest, dove la squadra viola ha giocato a dicembre nella fase a gironi, contro una delle squadre di casa, il Ferencvaros, lo stadio è il Bozsik Arena, dove gioca l’Honved, che ha una capienza di circa 9.000 spettatori. Molti i supporter israeliani, circa 4000, tra i residenti in Ungheria e quelli arrivati da Haifa, mentre i tifosi della Fiorentina sono 400, con l’intero settore ospiti esaurito.
Una gara considerata ad altissimo rischio sicurezza, con diverse problematiche emerse già al sorteggio per i tifosi viola, con le autorità locali che avevano disposto l’obbligo del passaporto, poi rientrato dopo l’intervento della società viola, ma con controlli accurati (metal detector) per le due fazioni, prima dell’ingresso nell’impianto.
Nei giorni precedenti il maltempo su Budapest rende pesante il terreno di gioco che peggiora durante l’ arco della gara per le ulteriori copiose piogge.
Tra i convocati alla trasferta, mister Italiano deve fare a meno degli infortunati, Christensen, Kouame, Arthur e Quarta.
Si parte con il modulo del 4-2-3-1, mini rotazione, con difesa uguale, centrocampo con Duncan, in avanti Nzola. Gli undici titolari sono: Terracciano in porta, Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi, Mandragora, Duncan, Ikone, Beltran, Gonzalez, Nzola.
Neanche due minuti sul cronometro, l’azione parte da Mandragora per Ikoné che apre su Kayode sulla destra, il terzino crossa in mezzo all’area, dove l’angolano Nzola di testa porta in vantaggio la squadra viola.
La gara sembra essere in discesa, ma al 12esimo da corner, con la distrazione della difesa, un rimpallo favorisce il senegalese Seck che manda il pallone in rete, pari del Maccabi. I verdi israeliani prendono coraggio, si portano in avanti con Pierrot che sfiora il goal, ottima la respinta di Terracciano.
Alla mezz’ora ancora una disattenzione con azione che parte dalle retrovie, con Pierrot che controlla e lancia Kinda che con un diagonale batte Terracciano, incredibile vantaggio. I viola in balia degli avversari anche per il campo di gioco al limite della praticabilità, che non giustifica l’andamento della gara e gli errori individuali.
Prima dell’intervallo, ancora i padroni di casa pericolosi con un tiro di Pierrot, murato da Milenkovic. Nel finale il mister viola Italiano, rimedia un cartellino giallo per proteste, diffidato salterà la prossima al Franchi.
Una frazione di gioco in chiaro scuro, che evidenzia la fisicità degli avversari, la mancanza di gioco, le poche idee e la poca incisività dei viola.
Nella ripresa al 58esimo arriva il pareggio degli ospiti, pallone che in area arriva a Nzola che fa da sponda a Beltran, l’argentino tra due avversari trova un rasoterra preciso sul secondo palo, per la seconda rete viola.
I gigliati più determinati della prima frazione, continuano a creare azioni, ma al 67esimo nel miglior momento, arriva la terza rete dei padroni di casa, errore ancora della difesa, l’esterno Khalaili salta Ranieri e con un preciso rasoterra sul secondo palo manda il pallone in rete.
Al 73esimo ancora il risultato in parità, dalla sinistra Gonzalez per Biraghi che crossa verso il centro area dove Mandragora controlla e trova il tocco vincente.
Un avvicendarsi di situazioni in una gara non scontata. Al 74esimo primo doppio cambio per mister Italiano, in campo Belotti e Bonaventura al posto di Nzola e Duncan.
La gara prosegue con diversi episodi, all’80esimo doppia ammonizione per Show per fallo su Bonaventura con conseguente espulsione, i viola in superiorità numerica. Il terzo cambio è Barak al posto di Mandragora.
All’86esimo giallo anche per Milenkovic che diffidato salterà il ritorno. Ancora una sostituzione tra i gigliati con l’ingresso di Sottil per Ikoné.
Nei cinque minuti di recupero, in attesa del triplice fischio, dalla sinistra assist di Bonaventura per Barak che controlla e realizza una perla di rete, per il definitivo 3 a 4.
La Fiorentina in un gara rocambolesca, con il terreno ridotto ad un campo agricolo, sotto una pioggia battente, inizia nel migliore dei modi con un buon approccio, poi forse appagata rimarca i suoi limiti, lenta e prevedibile, senza idee di gioco, con gli avversari che conquistano metri e convinzione tale da recuperare e rimontare lo svantaggio, il solito primo tempo che spesso si regala.
Nel secondo tempo entra in campo una squadra convinta e determinata, i cambi contribuiscono a dare nuova linfa, infine il giocatore in più e la stanchezza degli avversari, permettono di realizzare un goal fondamentale per affrontare, con meno apprensione, la gara della prossima settimana.
Le montagne russe che spesso si vivono con la squadra gigliata, emozioni altalenanti e contrastanti per cuori forti.
Sulla prestazione il reparto difensivo sotto accusa con il solito black out generale che costa goal pesanti, distratti i centrali Milenkovic e Ranieri, Biraghi lascia ampi spazi ma offre il cross del terzo pari, poco sufficiente in generale.
In mediana Duncan meno brillante che in altre gare, Bonaventura da subentrato entra subito con tecnica e qualità, decisivo nel causare l’espulsione e perfetto l’assist per il goal vittoria, tra i migliori in campo, anche il compagno di reparto Mandragora porta un notevole supporto a centrocampo, partecipa alla prima rete, nel tabellino dei marcatori, con un destro che porta al pari e spiana la strada al risultato finale.
Dagli esterni poca concretezza, ancora sottotono Gonzalez che partecipa al secondo e terzo goal, pericoloso di testa, ma ancora lontano dal giocatore di inizio stagione, Ikonè la solita volontà non basta.
Dagli attaccanti le liete note, Nzola dopo un periodo complicato, titolare dopo un mese, con pochi minuti giocati, realizza un goal e assist per una prova più che positiva, che possa essere di buon auspicio per sbloccare il centravanti spesso criticato.
L’argentino Beltran inizia in sordina ma cresce con il passare dei minuti, provvidenziale la terza rete, lotta e sprona i compagni, con un ruolo che sembra dare buoni risultati, il Vichingo ex River, alla sua terza rete nella competizione, la nona in totale.
Il migliore del match, Antonin Barak, ormai considerato l’uomo della provvidenza e di Conferenze (sette lo scorso anno), ancora risolutiva una sua rete che porta al successo e ipoteca il passaggio del turno.
Il ceco ex Verona, dopo i problemi fisici che hanno impedito la sua presenza in campo, può diventare una ottima alternativa per mister Italiano, costretto a rotazioni (infortuni, giocatori non del tutto recuperati, squalifiche) per la mole di gare ravvicinate, che dovrà affrontare la squadra nelle diverse competizioni.
Una vittoria in rimonta, ottenuta con cuore e carattere al fotofinish, porta entusiasmo e fiducia per il ritorno al Franchi la prossima settimana, ma soprattutto, per proseguire nel cammino europeo che porta alla meta di fine maggio ad Atene.
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