Fiorentina

Una vittoria per tornare a sorridere

(Dal nostro inviato) – Nella nona giornata di campionato la Fiorentina torna al Franchi in una gara che porta diversi significati dopo un ottobre piuttosto complicato, sia per le prove e i risultati ottenuti in campo, che per la vicenda Vlahovic che ha tenuto banco per settimane con tensioni e polemiche per tutto l’ambiente.

A tal proposito facciamo un passo indietro tornando alla gara del 3 ottobre, il big match in casa contro la capolista Napoli. La gara parte in discesa con il vantaggio dei viola con uno splendido goal di Quarta, ma rimontata con due goal dei partenopei, allenati dal toscano Spalletti, che mostrano nei novanta minuti la superiorità tecnica e fisica di squadra.

Una sconfitta  quasi scontata, considerando il divario con le grandi da colmare. Nessun dramma ma pronti per la successiva gara, dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, contro la neo promossa Venezia allo stadio Penzo, il 18 ottobre. Nel post gara contro il Napoli, come un fulmine a ciel sereno, una dichiarazione del presidente Commisso (prima del rientro negli stati Uniti), sul mancato rinnovo di Dusan Vlahovic, porta lo scompiglio generale, e si torna al caos totale.

La sosta non fa che ingigantire la bomba innescata, con discussioni, critiche, divisioni tra la tifoseria, tutto ciò che dal ritiro di Moena era stato archiviato con un’armonia tra le parti per un nuovo ciclo. La gara in notturna con i lagunari, evidenzia, una squadra intimorita, la solita vista negli ultimi anni, la vicenda Vlahovic sembra destabilizzare il gruppo, anche se la formazione iniziale dettata dal rientro dei sudamericani a poche ore dall’inizio, lascia molte perplessità.

Brutta sconfitta, mancanza di reazione, nervosismo eccessivo ( brutto l’episodio tra Bonaventura e Sottil, con il centrocampista che strattona l’attaccante, lo stesso che viene espulso e lascia in difficoltà i compagni, ndr). Per chiudere una serata iniziata male e finita peggio, i gruppi della Fiesole tornati in trasferta dopo la pandemia con la capienza al 75% degli stadi (sold out del settore ospiti), si portano alla ribalta con un gruppo che a fine gara lancia cori offensivi verso il serbo Vlahovic, per il mancato rinnovo.

Questa la sintesi che avrebbe meritato pagine intere e commenti di ogni genere, prima della gara al Franchi contro il Cagliari relegato nelle zone basse della classifica. La società nella settimana antecedente la gara, propone pacchetti di mini abbonamenti per 7 gare, buona la risposta dei tifosi, che anche per la maggiore capienza ne sottoscrivono 10.683, che insieme ai tagliandi singoli, raggiungono la presenza di 20.290 spettatori. La formazione ancora inedita, la nona diversa in nove gare, resta il solito modulo del 4-3-3, Terracciano trai pali, Venuti, Milenkovic, Quarta, Biraghi (cap.), Bonaventura, Torreira, Maleh, Gonzalez, Vlahovic, Saponara.

Inizio scoppiettante per i viola con Saponara, che vede il portiere Cragno fuori dai pali e calcia verso la porta, il portiere si salva in corner. Il ritmo è alto, bel triangolo in area tra Vlahovic, Bonaventura e Gonzalez, il destro dell’argentino di poco fuori. Al minuto 13 gara ferma per il tributo sia in campo che sugli spalti al compianto Davide Astori, anche il settore ospiti si associa , dati i trascorsi nel capoluogo sardo.

Le azioni si susseguono con intensità e belle giocate, al ventesimo si ferma il gioco per un presunto fallo di mano in area di Keita. Solo il Var dopo la visione dello stesso arbitro di turno Rapuano, conferma il tocco. Sul dischetto non si porta Vlahovic ma Biraghi, con qualche discussione in campo non comprensibile, sembra che il ragazzo serbo abbia evitato per non creare possibili polemiche. Il capitano dagli undici metri batte un rigore perfetto e la Fiorentina è in vantaggio. Il numero 4 esulta sotto la Fiesole con il saluto al capitano.

La splendida punizione di Vlahovic per il 3-0

La splendida punizione di Vlahovic per il 3-0

La gara entusiasmante, ancora vicino al goal Gonzalez su cross di Saponara, l’esterno sta offrendo giocate di tecnica e valore, un grandissimo primo tempo. Al 38esimo un destro a giro ancora di Saponara si ferma sul palo, sarebbe stato un grandissimo goal. Quasi allo scadere del tempo, Vlahovic lancia Saponara che in area con altruismo passa a Gonzalez, all’argentino basta toccare il pallone per metterlo in rete, raddoppio meritato dei viola. Dopo aver valutato la posizione di Saponara al Var il gol viene convalidato. Dopo tre minuti di recupero si va all’intervallo.

La seconda frazione parte con la stessa intensità, Gonzalez guadagna una punizione da una buona posizione. L’attaccante serbo si posiziona sul pallone e batte la punizione perfetta che salta la barriera e centra l’angolino basso, molti applausi dagli spalti, con l’abbraccio del serbo con il mister e tutta la squadra. Il serbo ci prova subito dopo con il pallone di poco fuori.

La gara non sembra avere molto da dire con l’avversario che ha mostrato lacune e limiti, con una prova impeccabile dei padroni di casa. Mister Italiano inizia con i cambi a disposizione, escono Biraghi e Maleh, per Terzic e Castrovilli (al rientro dopo l’infortunio del 18 settembre, ndr). Standing ovation del capitano Biraghi che riceve il primo coro. Al 73esimo alla sostituzione di Saponara ancora applausi e tutti in piedi, al suo posto Callejon. Nei minuti finali in campo anche Amrabat e Duncan al posto di Torreira e Bonaventura. Dopo tre minuti di recupero il triplice fischio finale.

Buona prestazione corale di squadra, dalla difesa che ha amministrato senza sbavature e rischi, al centrocampo che ha saputo smistare palloni e velocizzare la manovra, fino al tridente di attacco che ha esaltato il pubblico e offerto ottime giocate. Come giusto gli autori dei goal hanno la copertina, dal capitano Biraghi diventato a sorpresa il beniamino della curva, alla certezza dell’argentino Gonzalez che ha sfruttato l’altruismo del compagno nel goal, sempre pericoloso nell’area avversaria, anche nel cambio di posizione da destra sinistra, mostra tutte le sue qualità.

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Il migliore in campo riteniamo sia stato Saponara, alla prima da titolare, incontenibile con giocate di prestigio, a disposizione della squadra, avrebbe meritato il goal per racchiudere una prestazione encomiabile da standing ovation. Sull’attaccante serbo Dusan Vlahovic, dopo le offese nel post gara a Venezia, reazione di maturità anche se un ragazzo di 21 anni, ha lottato, creato con grinta tecnica e notevoli potenzialità, la punizione perla di rara bellezza, una liberazione dopo un periodo complicato, quella che un tempo si diceva vale da sola il costo del biglietto. Peccato perdere un campione ancora agli inizi di carriera, anche se non si conoscono fino in fondo le scelte e le motivazioni, fino a quando avrà la maglia viola, un campione da difendere con il massimo sostegno.

Una domenica con una vittoria perfetta, mai messa in discussione, per tornare a sorridere e gioire di una classifica che fa entusiasmare e sognare (15 punti con Atalanta e Juventus, inimmaginabile ad inizio campionato). La prossima gara attende la Fiorentina in trasferta a Roma, nel turno infrasettimanale del prossimo mercoledì, contro la Lazio di Sarri, che sta mostrando qualche problema, anche se resta una partita non semplice. Dopo un periodo di sterili e inutili polemiche, siamo certi che la Fiorentina affronterà l’ennesimo esame con il giusto atteggiamento e lo spirito di squadra, basi per continuare nel percorso di crescita.

Autore

Patrizia Iannicelli

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