(Nella foto: esultanza dopo il goal di Kouame, gentilmente concessa da Andrea Martini)
Dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, riprende il campionato con la quarta giornata. La Fiorentina al Franchi affronta l’Atalanta nel pre serale domenicale delle 18.00. Ancora numeri importanti di affluenza pubblico nei diversi settori dell’impianto, con 32.100 spettatori presenti. Il clima è estivo con temperatura elevata e con umidità al massimo.
Nella formazione di partenza qualche novità, Parisi in difesa a sinistra al posto di Biraghi, Quarta al fianco di Milenkovic, a centrocampo Mandragora e Duncan, Brekalo esterno, Gonzalez anche se rientrato dall’Argentina a poche ore del match insostituibile dopo l’ottimo inizio. Gli undici titolari con il modulo del 4-2-3-1, sono : Terracciano, Dodo, Milenkovic, Quarta, Parisi, Mandragora, Duncan, Gonzalez, Bonaventura Brekalo, Nzola.
Al fischio d’inizio i bergamaschi subito in avanti, pericolosi e veloci arrivano nell’area viola con pochi passaggi, Zappacosta costringe Terracciano ad una parata provvidenziale oltre la traversa, con conseguente corner. I viola cercano di arginare le incursioni e di ripartire in contropiede.
Al 20esimo arriva il goal degli ospiti, un tiro da centro area di Koopmeiners con una leggera deviazione di Parisi, entra in porta. Dopo tre minuti il primo cooling break per ritemprare i giocatori per il caldo opprimente. La reazione dei gigliati è immediata, con manovra di gioco e buoni spunti offensivi, la difesa nerazzurra anticipa e chiude gli spazi.
Nel frattempo dalla Curva Fiesole uno striscione contro gli aumenti degli abbonamenti. Il primo ammonito De Roon per fallo su Gonzalez, dalla punizione lancio lungo dalla destra con sponda di Gonzalez verso il centro, Bonaventura controlla e al volo manda il pallone in rete. Il centrocampista ex della gara festeggia sotto la Curva Fiesole.
Dopo il meritato pareggio, la Fiorentina continua a pressare, il portiere Carnesecchi alla prima da titolare, si oppone prima a Mandragora poi a Quarta. Al 45esimo primo dei tre minuti di recupero, assist perfetto di Duncan per Quarta che di testa trova l’angolo della porta, raddoppio viola, con l’argentino che si lancia verso il pubblico del parterre, in un abbraccio con i tifosi.
Nella ripresa i bergamaschi in contropiede mettono brividi con due occasioni da rete, risponde la Fiorentina con Gonzalez che su assist di Duncan sfiora la terza rete. Dal goal mancato al pari un attimo, difesa distratta spazi aperti e Lookman trova l’angolo della porta, con Terracciano non impeccabile, risultato di nuovo in parità.
Al 60esimo un tiro di Gonzalez dà l’illusione del goal, ma il pallone arriva all’esterno della rete. Al 62esimo i primi cambi, Gonzalez e Mandragora lasciano il posto a Kouame e Arthur. Al 67esimo secondo cooling break per i giocatori. Al 74esimo ancora una doppia sostituzione, Beltran per Nzola e Biraghi per Dodo.
Un minuto dopo parte un’ azione da Beltran che costringe la difesa bergamasca a sbagliare, Kouame pronto in area trova il tocco finale per la terza rete. Il Franchi una bolgia, cori incessanti da tutti i settori. La gara si accende con i nerazzurri che cercano il pari, i viola si difendono e offrono ottime azioni, si lotta su ogni pallone. All’87esimo ultimo cambio rientra dopo un lungo infortunio il ceco Barak al posto di Duncan.
Il recupero interminabile è di 7 minuti, tutto lo stadio continua ad incitare la squadra, inesauribili i cori, la spinta del dodicesimo uomo determinante per tutta la gara, trascina la squadra senza un attimo di respiro.
Al triplice fischio inizia la festa in campo e sugli spalti, tra giocatori staff tecnico e pubblico, una vittoria sofferta e meritata che termina con un’esplosione di gioia incontenibile, cori per mister Italiano che si porta sotto la Curva Fiesole, si lanciano palloni, il tripudio generale coinvolge ogni singolo tifoso.
Tre punti pesanti, arrivati contro una diretta concorrente per la classifica finale, ma soprattutto una risposta concreta a malumori e critiche dopo la pesante sconfitta di Milano, che non hanno risparmiato neanche il tecnico gigliato.
Un successo arrivato in rimonta, con grinta e carattere, assume una doppia valenza, lo spirito di squadra che ha fatto la differenza, con i subentrati dalla panchina che a gara in corso hanno dato un supporto notevole per il risultato finale.
Buona la prestazione di tutti i reparti, qualche incertezza il difensivo, con Terracciano distratto, Dodo non ancora al suo livello, ma con l’ottima prova del terzino Parisi che cresce alla distanza e si prende gli applausi del Franchi e di Quarta, l’argentino chiude in difesa, costruisce a centrocampo, mette la firma sulla seconda rete.
In mediana in evidenza Duncan con buoni interventi e con un assist perfetto per la rete realizzata da Quarta. In avanti Gonzalez sempre attivo, manca di poco il goal, l’argentino nell’arco della gara si fa sempre apprezzare, per interventi e massimo impegno.
In attesa delle reti dei centravanti di ruolo, Nzola ancora non in condizioni fisiche ottimali, Beltran più reattivo conferma le doti emerse nelle precedenti gare, innesca l’azione della terza rete, sul tabellino dei marcatori si annotano i migliori del match, Bonaventura e Kouame.
Il numero 5 Bonaventura, in forma fisica ottimale, con classe e tecnica, guida la rimonta con un goal importante che dà fiducia alla squadra. Il match winner l’ivoriano Kouame, da subalterno entra e cambia la gara, crea pericoli alla retroguardia avversaria, vivacizza le azioni, al posto giusto in area, realizza il goal vittoria, da esterno o attaccante, una risorsa fondamentale per la mole di gare che saranno disputate nel prossimo periodo.
Un plauso anche a mister Italiano che sceglie la migliore formazione, con qualche sorpresa, ma anche nei cambi trova le giuste mosse, l’abbraccio sotto la curva Fiesole, un connubio tra mister squadra e tifosi per ripartire con entusiasmo verso le prossime gare.
La successiva il prossimo giovedì in Belgio nella prima sfida di Conference League, contro la più temibile del girone, il Genk. Una tappa ostica da affrontare con il giusto atteggiamento e con la consapevolezza dei propri mezzi, per iniziare nel migliore dei modi un cammino europeo che porta alla finale di Atene.
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