Diario Viola Fiorentina

Un’impresa per la storia viola

(Nella foto Nico Gonzalez in gruppo, di Paolo Giuliani)

Archiviato il campionato, la Fiorentina torna in campo, in una delle gare più importanti della stagione, la semifinale di ritorno di Conference League, contro gli elvetici del Basilea, nel St. Jacob Park.

I viola costretti a rimontare un risultato negativo, dopo la sconfitta al Franchi per 1 a 2, della scorsa settimana. Il popolo viola ancora una volta al fianco della squadra, esauriti in poche ore i tagliandi del settore preposto, presenti più di duemila tifosi.

Prima del fischio d’inizio fissato alle 21.00, i tifosi sono radunati in una zona di ritrovo, poi convogliati dalle forze dell’ordine con un corteo, verso lo stadio. Qualche momento di tensione, tra le opposte fazioni, con fumogeni e petardi, la polizia riporta l’ordine con idranti e spari con pallini di gomma ( ben diverso il trattamento a Firenze, ndr), diversi supporter bloccati dalla polizia elvetica all’ingresso dell’impianto, per fortuna senza particolari conseguenze.

Nella città svizzera al seguito della squadra, tutta la dirigenza gigliata, con il presidente Commisso, sempre di supporto e vicinanza a mister e squadra, nello stesso modo verso la tifoseria. La formazione titolare, come sottolineato dal tecnico in conferenza pochi giorni fa, con gli undici ritenuti al massimo delle loro potenzialità fisiche e mentali. Il modulo è del 4-2-3-1, Terracciano tra i pali, Dodo, Milenkovci, Igor, Biraghi, Castrovilli, Amrabat, Brekalo, Bonaventura, Gonzalez, Cabral.

All’ingresso delle squadre, maestosa coreografia dei tifosi rossoblù, una bolgia assoluta con cori e fumogeni, gli ospiti colorano di viola il loro settore, e anche se in minoranza, non fanno mancare cori incessanti. La fase iniziale mostra le due squadre basse e compatte, i viola subiscono la velocità degli svizzeri, con diversi errori,  passaggi sbagliati e palle perse.

Alla mezz’ora i gigliati aumentano il ritmo, da un cross di Biraghi, Gonzalez di testa sfiora il secondo palo. Dopo una serie di corner, al 35esimo, dalla bandierina ancora il capitano, che trova libero in area Gonzalez che con colpo di testa porta al vantaggio, e pareggia il risultato dell’andata.

I viola continuano a creare azioni da rete, su cross di Dodo un tiro di Bonaventura fermato con una parata provvidenziale dal portiere Hitz. Si chiude la prima frazione con la Fiorentina non brillante ma concentrata e lucida.

Nella ripresa il primo cambio esce Brekalo per Ikoné. Al 54esimo, azione partita da calcio da fermo, con la disattenzione di Igor che in area si fa sorprendere dall’attaccante Amdoun, che salta il difensore brasiliano e manda il pallone in rete, per il pari degli elvetici. Corre ai ripari mister Italiano che sostituisce Igor, ammonito, per Ranieri.

La gara fermata dall’arbitro per lancio di oggetti verso Dodo mentre si appresta a battere un fallo laterale, ma prosegue subito dopo. Non è spettacolare ma piacevole con diversi capovolgimenti di fronte, si lotta su ogni pallone, i viola continuano a pressare, contro la difesa coriacea dei padroni di casa chiusi nella propria area. Al 72esimo ancora da corner, cross di Dodo al centro dell’area, pallone che rimbalza su Amdouni, e arriva a Gonzalez, che manda in rete, vantaggio viola e parità.

Nel finale i ragazzi di Italiano continuano a pressare, vicino alla rete Bonaventura e Milenkovic, ma i tempi regolamentari si chiudono con il medesimo risultato dell’andata. Si va ai tempi supplementari. Il terzo cambio l’ingresso di Jovic per Cabral.

Assalto totale degli ospiti in area avversaria, il portiere Hitz si esalta con parate provvidenziali, prima su un colpo di testa di Jovic, poi respinge un colpo a botta sicura di Gonzalez. Un tiro al bersaglio verso la porta, gli elvetici si difendono senza creare pericoli in attacco.

Nel secondo tempo supplementare, esce Bonaventura per Barak. Dopo due minuti al 107esimo, mentre Biraghi si appresta a battere l’ennesimo corner, sotto il settore ospiti, richiamato dai compagni e dal pubblico, il numero 3 ferma la gara, momenti di apprensione per un malessere di un tifoso. L’arbitro sospende il match per diversi minuti, dopo i primi soccorsi effettuati sul posto, lo speaker annuncia il trasporto in ospedale in ambulanza.

Si riparte dal 116esimo. Dopo pochi minuti l’ultimo cambio Mandragora al posto di Castrovilli. Gli ultimi minuti concitati, Jovic davanti la porta manda alto, dalla parte opposta il Basilea si porta in area con un paio di conclusioni, buona la difesa viola. Al 128esimo, ad una manciata di secondi dal termine, cross in area di Mandragora, sponda di Jovic verso destra con Barak davanti la porta che realizza la terza rete. Dopo il consulto Var, l’entusiasmo in campo e sugli spalti, una rete che porta alla finalissima di Praga.

Per la cronaca prima del triplice fischio un tiro di Jovic si ferma sul palo. Una gara infinita, vissuta intensamente tra il terreno di gioco, il pubblico sugli spalti, una città intera in trepida attesa, più di 120 minuti giocati, in apnea fino all’ultimo respiro. Una serie di episodi rocamboleschi, come sulle montagne russe, dalla gioia iniziale alla paura di non farcela, allo sconforto di una possibile esclusione.

Una vittoria sofferta e meritata con tante occasioni sprecate, dove ha prevalso grinta, cuore, personalità, e tecnica superiore agli avversari, anche se con buone individualità. Una prestazione esemplare arrivata dal gruppo, la forza della squadra, del suo condottiero Italiano, delle seconde linee, un valore aggiunto, dove ognuno ha dato il proprio contributo, per arrivare all’obiettivo fissato.

Dalla difesa una prova concreta e attenta di Milenkovic e Ranieri (subentrato a gara in corso) con interventi di rilievo, Biraghi realizza una serie di cross per i compagni, il migliore del reparto. In mediana Bonaventura a tutto campo, pericoloso e propositivo in area, personalità, esperienza e tecnica, una prova superba del centrocampista, conferma un ottimo momento di forma.

Applausi ed elogi per Nico Gonzalez, non al meglio nell’ultimo periodo, determinante e risolutivo nella gara più importante con grinta e classe, decisiva la sua preziosa doppietta, un trascinatore nella rimonta ma anche in fase difensiva, un top player che fa la differenza, prestazione encomiabile dell’argentino che si porta sul gradino più alto del podio. Infine solo per evidenziare un goal pesante che porta a Praga, il ceco Antonin Barak, provvidenziale, evita a pochi secondi dal termine problemi alle coronarie con la roulette dei calci di rigore, regala il sogno della doppia finale. Un plauso particolare per l’ottava rete stagionale, la quinta in Conference.

Un’impresa che entra di diritto nella storia viola, con un primato assoluto, di poter disputare tutte le competizioni europee, dalla Coppa dei Campioni, alla Coppa delle Coppe, fino alla Coppa Uefa e alla recente Conferenze. Dopo 62 anni la Fiorentina torna a giocare una doppia finale, la Coppa Italia il prossimo 24 a Roma contro l’Inter, il 7 giugno a Praga contro il West Ham. L’epilogo di un percorso esaltante e straordinario di una grande Fiorentina, che ha riportato passione ed emozioni, serate di entusiasmo indimenticabili, vanto e gloria della città che rappresenta.

 

 

 

Autore

Patrizia Iannicelli

Lascia un commento