Fiorentina

Verdetto finale

Nell’anticipo dell’ultima giornata di campionato, il serale delle 20.45 di sabato, la Fiorentina conclude la stagione allo stadio Ezio Scida di Crotone, con i calabresi già retrocessi. Mister Iachini nella conferenza pre gara si congeda dalle esperienze nelle diverse tappe sulla panchina viola, con i saluti di rito, i ringraziamenti alla società e ai dirigenti, a tutti i giocatori (anche quelli meno considerati) che vorrebbe potessero scendere in campo indistintamente.

In realtà negli undici di partenza ci sono i soliti titolari, con l’esclusione di Milenkovic per infortunio e Pezzella per squalifica, al loro posto Martinez Quarta e Maxi Olivera (il primo da inamovibile per Prandelli a riserva, il secondo rientrato dal prestito dal Juarez, ndr). Tra i pali Terracciano (dopo la squalifica rimediata dalla panchina di Dragowski, nella gara contro il Napoli), Caceres, M.Quarta, M.Olivera, Venuti, Bonaventura, Pulgar, Castrovilli, Biraghi, Ribery (cap.), Vlahovic.

La gara dal punto di vista del risultato ha ben poco da dire, anche se la squadra di casa ritornata nella serie cadetta cerca di mantenere il penultimo posto, mentre per gli ospiti salvi potrebbe essere motivo per migliorare la posizione di classifica.

CROTONE, ITALY - MAY 22: Walter Junior Messias of Crotone competes for the ball with Pietro Terracciano of Fiorentina during the Serie A match between FC Crotone at Stadio Comunale Ezio Scida on May 22, 2021 in Crotone, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Nel primo tempo le azioni migliori arrivano dai rossoblu, due diagonali di Messias e Simy, con qualche brivido per i viola, una punizione di Messias di poco fuori, un colpo di testa di Djidji , provvidenziale il portiere Terracciano che lascia aperta la gara.

Nella ripresa si riparte con un doppio cambio, entrano Eysseric e Borja Valero al posto di Castrovilli e Pulgar (ammoniti). Sono ancora i calabresi pericolosi, un gran tiro di Messias batte sulla traversa e rimbalza sulla linea, non è gol, poi è Simy che di testa manda alto.

La Fiorentina risponde con la solita prestazione sotto tono, senza grinta zero emozioni, pochi tiri verso la porta, per la cronaca una conclusione di Bonaventura è ribattuta dalla difesa. Ancora un cambio tra i viola entra Callejon al posto di Venuti, poi è la volta di Kokorin per Ribery.

Nei minuti finali bella azione di Vlahovic che si libera di tre avversari ma viene fermato da un avversario. L’ultimo cambio esce Caceres per Igor. Dopo due minuti di recupero il triplice fischio finale, una liberazione dopo l’ennesima prestazione soporifera e noiosa, uno scialbo pari a reti bianche, che rappresenta l’epilogo di una stagione triste e deludente.

Per l’ennesima gara il migliore della squadra é il portiere che evita una pessima figura, nel contesto generale di un gruppo già in vacanza o in procinto di lasciare le rive dell’Arno. Per chiudere la stagione in maniera dignitosa era necessario altro approccio e mentalità, mancati soprattutto con le squadre di pari valore o addirittura inferiori.

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La Fiorentina chiude con un bilancio non certo lusinghiero, 21 punti nel girone di andata, 19 in quello di ritorno, posizionata al tredicesimo posto dietro a Sassuolo, Sampdoria, Verona, Genoa, Bologna, al pari con l’Udinese. Un tetto ingaggi da settimo posto con giocatori che non hanno corrisposto al loro valore tecnico e di mercato, ma soprattutto una squadra che non ha avuto i rinforzi necessari dopo le cessioni, con evidenti carenze nei diversi reparti.

Il verdetto finale parla di numeri inclementi, 9 vittorie, 13 pareggi, 16 sconfitte, con 47 goal fatti e 59 subiti. Prima del rompete le righe, come da rituale, i ringraziamenti sono di prassi (anche se per il terzo anno consecutivo a rischio retrocessione, il secondo dell’era Commisso, ci sarebbe poco da ringraziare), ci sembra obbligo sottolineare il merito di mister Prandelli che ha creduto e fatto crescere il centravanti serbo Dusan Vlahovic, determinante con i suoi 21 goal alla salvezza della squadra, un punto di partenza da confermare per il futuro.

In questa annata da dimenticare con le diverse problematiche emerse dai timori alle paure, dai contrasti da spogliatoio ai giocatori insoddisfatti, fino a – non ultima – la salute a repentaglio dei due mister avvicendati sulle panchine, non abbiamo motivazioni per poter giustificare una serie di errori, dalla società ai dirigenti.

In attesa che venga quanto prima ufficializzato il nuovo allenatore dal quale si potrà capire la prossima Fiorentina, e di conseguenza le conferme e gli acquisti di giocatori motivati e pronti a dare un valido supporto, ci auguriamo si possa ripartire per obiettivi reali e non solo per migliorare la mediocre classifica di questa stagione.

Autore

Patrizia Iannicelli

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