Proposte chiare, realistiche e concrete quelle che Moreno Vignolini, presidente della Federazione Moda di Confartigianato nazionale e vicepresidente di Confartigianato Imprese Prato, ha portato al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in occasione del Tavolo della Moda convocato a Roma lunedì 23 gennaio scorso. In rappresentanza del Governo, oltre al ministro Urso, erano presenti il Viceministro Valentino Valentini, i sottosegretari Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci, il viceministro dell’Ambiente e Sovranità Energetica Vannia Gava e il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.
“In primo luogo – spiega Vignolini – ho proposto che in tema di Made in Italy non vengano valorizzati solo i prodotti ma anche la stessa produzione: credo che raccontare la storia, le persone e le aziende che producono, rappresenti un valore aggiunto unico al mondo in grado di dare un colpo anche alla contraffazione e a quella merce che del made in Italy ha solo il marchio ”.
Altro tema fondamentale per il tessile riguarda l’occupazione e la formazione. “Stiamo vivendo una grande difficoltà a reperire manodopera e a formarla – dice Vignolini – Al ministro ho quindi proposto un riconoscimento del ruolo formativo dell’impresa artigiana attraverso un credito d‘imposta che permetterebbe anche di offrire un compenso più dignitoso al giovane che impara
Terzo tema affrontato da Vignolini nel suo intervento è stato quello dell’energia. “In primo luogo ho sostenuto la necessità che il Paese si renda il più possibile autonomo sulle risorse energetiche. La mia proposta, che ho voluto chiamare “Energia 4.0” è quella di sostenere e incentivare le aziende che investono sull’autoproduzione o sull’efficientamento energetico riconoscendo loro, anche in questo caso, un credito d’imposta”.
Non è mancato un richiamo sull’annoso tema dei rifiuti tessili, particolarmente sentito nel distretto pratese. “Su questo ho detto al ministro Urso che, sempre nell’ottica di valorizzare il Made in Italy, occorre incrementare la nostra capacità di fare economia circolare con una produzione ecosostenibile”. Sempre sul tema dei rifiuti, dove al momento manca una normativa chiara, è stato comunicato che il Ministero dell’Ambiente ha redatto il tanto atteso decreto sull’End of Waste. “Attualmente il decreto è all’esame del CNR – dice Vignolini – e presto verrà inviato alle nostre associazioni di categoria per una valutazione. Ovviamente la speranza è che siano state accolte le numerose istanze partite proprio dal nostro distretto e fondamentali per valorizzare la nostra produzione tipica pratese”.
Il ministro Urso, che, in tema di formazione, ha annunciato la prossima creazione del “Liceo del Made in Italy”, ha ribadito che “l’industria italiana della moda è l’emblema del Made in Italy nel mondo e rappresenta un comparto produttivo di enorme importanza per l’economia del nostro Paese e trova la sua esaltazione nella nuova denominazione del Ministero che significa una nuova e più significativa mission. Stiamo preparando le basi di una politica industriale europea. Mercoledì sarò a Bruxelles per una serie di incontri per sostenere le posizioni dell’Italia e delle sue imprese, come le modifiche al Regolamento Ecodesign”.
Il comparto moda abbigliamento e tessile in Italia vede coinvolti 600 mila addetti ai lavori con quasi 100 miliardi di fatturato complessivo, la metà del fatturato europeo, con un aumento del 10% delle esportazioni. L’Italia è oggi il terzo esportatore mondiale con una quota di mercato del 5,3%, dopo Cina e Germania. “Il sistema moda è l’avanguardia del Made in Italy e come tale va valorizzato, cosa che faremo anche nel collegato alla manovra finanziaria”, ha concluso il ministro.
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