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Z L’orgia del potere

Oriana Fallaci ed Alexandros Panagulis

E’ il giorno di Oriana Fallaci, che oggi compirebbe gli anni. Che musica dedicarle? Eravamo incerti tra un canto partigiano (lei che neanche quattordicenne testò per la prima volta il suo coraggio facendo da staffetta nella Firenze occupata dai nazifascisti, con il padre detenuto a Villa Triste), un rock di quelli che i G.I. ascoltavano in Vietnam (lei che si rese famosa al mondo grazie ai suoi reportages dal Sud Est Asiatico), una musica arabeggiante (lei che ha combattuto la sua ultima battaglia contro l’acquiescenza occidentale nei confronti dell’Islam, e che ha dimostrato fino all’ultimo che molti dicono di averla letta, ma sono pochi quelli che l’hanno capita).

Alla fine abbiamo scelto musica greca, vago accenno di sirtaki, forti echi di drammi ormai lontani, ma ancora vivi nel ricordo di una generazione che la sua Guerra l’ha combattuta Fredda. A lei sarebbe piaciuta, ne siamo certi, e non solo per le sonorità, ma anche per ciò che evocava ed evoca. Chi conosce la sua storia personale sa perché.

Mikis Theodorakis

Mikis Theodorakis

Abbiamo scelto Mikis Theodorakis, che dopo Zorba il greco musicò e firmò un altro capolavoro: la colonna sonora di Z l’orgia del potere, il film con cui il regista greco naturalizzato francese Costa Gavras fece conoscere nel 1969 al mondo il dramma del suo paese sotto la dittatura dei colonnelli, cominciata il 21 aprile 1967.

Costa Gavras

Costa Gavras

Z in greco antico sta per ζει, (lui) vive. Lui è Grigoris Lambrakis, ex olimpionico greco, partigiano nella seconda guerra mondiale e poi politico di sinistra ucciso a Salonicco nel 1963, all’inizio della catena di eventi che avrebbe portato al colpo di stato militare.

Irene Papas e Yves Montand in Z l'orgia del potere

Irene Papas e Yves Montand in “Z l’orgia del potere”

«Ogni somiglianza con avvenimenti reali, persone morte o vive non è casuale. È volontaria.», si legge nei titoli di testa. Costa Gavras vinse il festival di Cannes e l’Oscar portando sullo schermo il romanzo-documento con cui lo scrittore Vasilis Vasilikos aveva raccontato le vicende dell’omicidio di Lambrakis e dell’indagine farsa che ne seguì. Mikis Theodorakis vinse il BAFTA (l’Oscar britannico) per la sua colonna sonora, che gli valse anche uno scomodissimo soggiorno nelle patrie galere dei colonnelli, dove tra l’altro conobbe un altro oppositore della dittatura destinato a fama internazionale, anche grazie all’incontro ed al sodalizio umano e letterario con Oriana Fallaci: Alexandros Panagulis.

«ORIANA: Alekos, cosa significa essere un uomo?

ALEKOS: Significa avere coraggio, avere dignità. Significa credere nell’umanità. Significa amare senza permettere a un amore di diventare un’àncora. Significa lottare. E vincere. Guarda, più o meno quel che dice Kipling in quella poesia intitolata Se.»

(Oriana Fallaci, Intervista con la storia)

Autore

Simone Borri

Simone Borri è nato a Firenze, è laureato in scienze politiche, indirizzo storico. Tra le sue passioni la Fiorentina, di cui è tifoso da sempre, la storia, la politica, la letteratura, il cinema.

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